«Sulle intercettazioni serve una riforma, ma no a scontri tra politica e magistratura»- Corriere.it

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«Sulle intercettazioni serve una riforma, ma no a scontri tra politica e magistratura»- Corriere.it

Author: Claudio Bozza
Data : 2023-01-23 15:14:15
Dominio: www.corriere.it
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di Claudio Bozza

La premier e le tensioni in maggioranza sulla Giustizia: «Nordio ha la mia piena fiducia». Poi chiede ai ministri di stilare un cronoprogramma sugli obiettivi del 2023

«È necessario mettere mano alle cose che non funzionano e quello che non funziona è un certo utilizzo che si fa delle intercettazioni». Lo ha rimarcato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso di una conferenza stampa al termine dell’incontro, ad Algeri, con il presidente della Repubblica algerina Abdelmadjid Tebboune. L’intervento della premier, in visita in Nordafrica per chiudere intese sulle forniture energetiche, è stato necessario dopo che le frizioni sulla giustizia all’interno della maggioranza hanno superato il livello di guardia.
E proprio in questo quadro, per provare a stemperare le tensioni ma mirando al traguardo di una riforma, aggiunge: «Bisogna mettere mano a questo tema delle intercettazioni, ma non c’è bisogno di uno scontro fra politica e magistratura ed anzi bisogna lavorare insieme per trovare le soluzioni».

A ruota il Guardasigilli, che nel duro braccio di ferro in corso sulla riforma è arrivato a evocare la «pazienza di Giobbe»,
dopo aver smentito la volontà di dimettersi, ricorda che l’appoggio di Meloni è «un motivo di grandissima soddisfazione». E poi: «Siamo sempre stati in piena sintonia e del resto è stata una scelta e un’indicazione, come ha detto la presidente del Consiglio, fortemente voluta di indicare me come ministro della Giustizia». Nordio, al termine di un incontro con gli avvocati a Vicenza, ha poi evidenziato che «il fatto che qualcuno abbia anche insinuato il sospetto che ci fossero dei dissensi, era assolutamente ingiustificato e anche irragionevole. Le cose che io penso della giustizia — ricorda — le scrivo da 25 anni e quindi tutti le sapevano. Naturalmente la politica è e deve essere l’arte del possibile e anche del compromesso, per cui tutti questi argomenti saranno oggetto di profonda discussione e poi il parlamento sovrano deciderà».

La premier e leader di Fratelli d’Italia serra poi i ranghi: «Ho chiesto a tutti i ministri un cronoprogramma: mi piacerebbe lavorare su una calendarizzazione dei lavori del governo nel 2023. Sto organizzando un giro con i diversi ministri. Ci tengo a dire che oggi mi alzo e vedo che secondo i giornali ho tanti problemi con tanti ministri, anche con Nordio. Con lui un rapporto ottimo. Le due cose non sono collegate».

Meloni si sofferma anche sulla questione della proroga delle concessioni balneari: «Non ho cambiato idea sul tema della difesa dei nostri imprenditori balneari da una direttiva che secondo me non andava applicata su quel settore. La questione è molto complessa, il punto è capire quale sia, nell’attuale situazione, la soluzione più efficace a livello strutturale. Quello a cui io sto lavorando è una soluzione che non sia temporanea. Per fare questo stiamo convocando intanto i partiti di maggioranza per ragionare insieme, e poi convocheremo le associazioni dei balneari, prima che gli emendamenti siano votati, per capire se la proroga sia la soluzione più efficace. Però il mio obiettivo è mettere in sicurezza questi imprenditori».

Infine, il tema del caro carburanti alla vigilia dello sciopero dei benzinai: «Abbiamo immaginato dei provvedimenti, la categoria si è confrontata con il governo due volte, ha fatto legittime rimostranze, alcune erano di buone senso e su quello siamo andati incontro ma non potevamo tornare indietro su un provvedimento giusto: pubblicare il prezzo medio settimanale, anche per far capire all’utente la situazione, secondo me è una iniziativa di buon senso. I benzinai li abbiamo convocati già due volte. Noi abbiamo tentato il più possibile di andare loro incontro, partendo dal presupposto che il governo non ha mai immaginato i provvedimenti fatti come un modo per additare la categoria, piuttosto come un modo per riconoscere il valore della stragrande maggioranza degli operatori che si erano comportati perfettamente. Poichè ovunque si raccontava, anche sulla stampa, che i prezzi erano alle stelle anche se la media dei prezzi settimanale non diceva questo, abbiamo cercato di capire come evitare che alcuni, molto pochi, potessero speculare. Prima era stato revocato lo sciopero e poi confermato ma sugli stessi provvedimenti, alcune associazioni hanno deciso di non aderire e quindi ci sono punti di vista diversi. Ma non c’è alcuna volontà di colpire la categoria e mi dispiace se qualcuno l’ha interpretato così, c’era la necessità di fare ordine per evitare comportamenti sbagliati».

23 gennaio 2023 (modifica il 23 gennaio 2023 | 16:03)

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